
La notizia della macchina del pensiero arriva della Carnegie Mellon, dove alcuni ricercatori, dopo svariati studi, hanno creato un congegno capace, così sembra, di riconoscere i pensieri associati e le immagini. L’aiuto è arrivato da due macchine speciali, uno scanner super sofisticato e un computer di ultima generazione non reperibile in commercio. Insomma, quello che fino a poco tempo fa, rappresentava fantascienza e si credeva dovesse restare nelle pellicole cinemtografiche, oggi è una realtà che, per il momento ci lascia senza fiato e chissà, domani la macchina del pensiero potrà fare un salto in avanti e riuscire ad identificare pensieri connessi alle parole o alle frasi. Qualcuno si aspetta dalla conoscienza dei meccanismi cerebrali nuove scoperte nei vari campi, tra cui, quello medico, dove magari sarà possibile far luce su malattie come l’autismo e in quello giudiziaro, dove, nel tempo, sarà possibile arrivare ad un altra scoperta sensazionale, la macchina della verità.
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